Categoria: Pace e nonviolenza

Un nuovo Quaderno di Mosaico di pace

La Pace richiede coraggio. In un’Europa infuocata e in un clima internazionale rovente per l’escalation delle guerre, un sogno di disarmo si leva dal popolo della pace che, accogliendo le parole di papa Francesco, denuncia la guerra come «peccato collettivo» alimentato dalla fabbrica delle armi dove «si guadagna per uccidere» (papa Francesco, 9 marzo).

Il 30 dicembre 2023, il Comitato permanente per la pace di Gorizia e Nova Gorica, in collaborazione con Pax Christi Italia e l’Arcidiocesi di Gorizia, ha promosso il Convegno “Negoziare la pace”, con interventi di Stojan Pelko, Piergiorgio Gabassi, Raoul Kirchmayr, Ivan Bianchi, Lisa Clark, Alberto Gasparini, Aurelio Juri, Eliana Mogorovich, Heidi Meinzolt, Marianella Sclavi, Jens Hansen, Fabrizio Bettini, Alessandro Capuzzo, Andrea Bellavite, Antonino Drago, Carla Biavati, Gianmarco Pisa.

Pax Christi Italia ha raccolto le riflessioni e le proposte in un Quaderno di Mosaico di pace, “NEGOZIARE LA PACE”. Ringraziamo gli autori degli articoli di tale pubblicazione, il Comitato permanente per la pace di Gorizia e Nova Gorica e, in particolare, Andrea Bellavite, Stephanie Leon, Sergio Pratali Maffei, Elisabetta Tofful e Paolo Zulian per il prezioso contributo offerto.

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Qui puoi leggere l’articolo completo – Qui puoi scaricare il Quaderno

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Gli attivisti della comunità di Tubas stanno restaurando un edificio storico al fine di creare uno spazio per sole donne nella cittadina palestinese. Sarà uno spazio femminista che combinerà cultura, intrattenimento, storia, istruzione, e al contempo fungerà da caffè e luogo adibito alla conservazione, produzione e vendita di alimenti.
Questo edificio tradizionale palestinese è stato costruito più di 80 anni fa. Si tratta di una struttura di particolare significato per la comunità per diversi motivi. È stato costruito con il contributo volontario di molte famiglie della città e la struttura originale in pietra e le porte sono più antiche dell’occupazione: rappresenta dunque la storia e il legame dei palestinesi con la loro terra. Ristrutturare e preservare questo edificio per le generazioni future significa per noi preservare anche il nostro patrimonio e la nostra storia.
Sarà il primo luogo solo per le donne e sarà quindi unico nel suo genere, offrendo la possibilità di organizzare attività d’intrattenimento, formazione, cultura e incontro rivolto a tutte le donne della Valle del Giordano e di altre regioni della Palestina. Sarà inoltre un luogo in cui i comitati di solidarietà potranno ricevere artiste femministe e lavorare insieme.
Il centro fungerà anche da locale per la lavorazione, conservazione e vendita di prodotti alimentari, fornendo così una fonte di reddito alle donne impegnate nel progetto.

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Qui l’articolo originale con qualche riferimento

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