Referendum autonomia differenziata


Firma CONTRO L’AUTONOMIA DIFFERENZIATA


► DIVIDE IL PAESE

L’autonomia differenziata spacca l’Italia in tante piccole patrie, condannando il Paese all’irrilevanza politica ed economica, anche a livello europeo. E questo non è un problema solo del Mezzogiorno, ma anche del sistema produttivo del centro-nord.

► IMPOVERISCE IL LAVORO

Mette in discussione il contratto collettivo nazionale, che rappresenta un pilastro dell’unità e della coesione del Paese, per rispolverare le gabbie salariali che determinerebbero un ulteriore impoverimento dei salari.

► COLPISCE LA SICUREZZA

Regionalizza e frammenta la legislazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro, alimentando una competizione territoriale al ribasso sulla pelle di lavoratrici e lavoratori.

► SMANTELLA L’ISTRUZIONE PUBBLICA

Regionalizzando la scuola, infligge un colpo mortale alla stessa identità culturale dell’Italia. Difendiamo il diritto di studentesse e studenti a una scuola pubblica, nazionale, aperta al mondo.

► PRIVATIZZA LA SALUTE

Compromette definitivamente il Servizio Sanitario Nazionale: il diritto alla salute sarà riservato a chi potrà permetterselo, e le Regioni saranno ancor più libere di accelerare il processo di privatizzazione in atto.

► DEMOLISCE IL WELFARE UNIVERSALISTICO

Lasciando il “residuo fiscale” alle Regioni più ricche, priva il welfare pubblico e universalistico di risorse fondamentali per garantire i diritti sociali a tutte le cittadine e i cittadini.

► FRENA LO SVILUPPO

Sottrae totalmente allo Stato la competenza su materie strategiche: politiche energetiche; reti e infrastrutture; telecomunicazioni; porti e aeroporti; trasporti; ricerca scientifica; ambiente; cultura; rapporti con l’Ue; commercio con l’estero; protezione civile; previdenza complementare e integrativa; etc., pregiudicando le prospettive dell’intero sistema economico nazionale.

► FRAMMENTA LE POLITICHE AMBIENTALI

Rendendo impossibile un efficace contrasto al cambiamento climatico e la conversione ecologica del nostro sistema produttivo.

L’ITALIA DEVE ESSERE UNITA, LIBERA E GIUSTA


Firma CONTRO L’AUTONOMIA DIFFERENZIATA

La politica è al di sopra della giustizia

Respinto il ricorso gazawi

Qui un approfondimento

Lettera dal carcere

Putin non perdona, 5 anni a Kagarlitsky.

Condanna a 5 anni di carcere confermata in Russia dalla Corte suprema per l’intellettuale marxista Boris Kagarlitsky, una delle voci più autorevoli dell’opposizione a Vladimir Putin.

Era accusato di «giustificare il terrorismo» per dei post contro la guerra in Ucraina. Arrestato e perseguito penalmente più volte, nel 2021 per aver denunciato brogli elettorali e più di recente per le sue critiche all’invasione dell’Ucraina. Sociologo, filosofo, saggista e giornalista, era anche stato schedato come «agente straniero» in base alle restrizioni introdotte nel 2022.

Con una lettera scritta dal carcere – resa pubblica già ad aprile – Kagarlitsky chiede unità e sostegno politico per i prigionieri politici russi di sinistra, quelli che non ricevono attenzione dai media occidentali.

Qui l’articolo originale